mercoledì 25 settembre 2013

GLI ULTIMI SOLDATI DELLA GUERRA FREDDA

Come ogni sabato presso la Calle Madera del Centro Storico dell’Avana, lo scroso 14 settembre si è tenuta, nello spazio Sabato del Libro, la presentazione del libro di Fernando Morais “Gli ultimi soldati della guerra fredda” che tratta la storia dei cinque cubani imprigionati negli USA per essersi introdotti nelle strutture delle organizzazioni terroristiche anticastriste di Miami ed averne denunciato le intenzioni criminose. Gli ultimi soldati della guerra fredda è il risultato di anni di ricerche di ogni tipo e di numerosi viaggi all’Avana, Miami, Washington e Messico per documentare il meccanismo diabolico della giustizia nordamericana e la vera faccia della mafia controrivoluzionaria della Florida. Alla fine del 1998 cinque cubani vennero arrestati a Miami dagli agenti dell’FBI, la loro missione era quella di monitorare le attività di gruppi ed organizzazioni responsabili di attività terroristiche contro Cuba che hanno generato oltre tremila vittime. I cinque, Gerardo Hernàndez, Ramòn Labañino, Fernando Gonzàlez, Antonio Guerrero e Renè Gonzàlez, furono giudicati per cospirazione da una giuria imparziale in un clima di odio generato da una campagna di stampa finanziata dallo stesso Governo Usa. E’ stato accertato senza ombra di dubbio che i Cinque non hanno mai cercato di avere accesso alle informazioni segrete ma vennero messi sotto processo per avere compiuto un atto imperdonabile, quello di lottare contro il terrorismo anticubano, finanziato e protetto da tutti i Presidenti che si sono succeduti dal trionfo della Revoluciòn. Narrato in maniera appassionante con una magistrale miscela di elementi propri del reportage, la testimonianza e la novella suspence, questo libro rappresenta un testo inprescindibile per conoscere, al di là della poderosa propaganda anticubana fatta di menzogne e falsità artatamente costruite dai media occidentali, la realtà della lotta di Cuba per salvaguardare la propria indipendenza dall’aggressione del potento vicino del nord che è riuscito a piegare la resistenza di molti popoli ma che non è mai riuscito nel suo mai celato desiderio di ritornare a fare di Cuba il “patio trasero” da adibire agli affari ed al divertimento delle mafie finanziarie nordamenricane. Il teologo brasiliano Frei Betto, che fu Ministro nel primo Governo Lula, ha detto testualmente che “questo libro e la liberazione simbolica dei Cinque per la scrittura di Fernando Morais, credo che sia mezzo passo in avanti per la liberazione effettiva degli stessi”. Fernando Morais, l’autore purtroppo impossibilitato ad essere presente in questa occasione, è un giornalista, scrittore e politico brasiliano che fu deputato per otto anni e che occupò l’incarico di Segreterio alla Cultura dal 1988 al 1991 ed all’Educazione dal 1991 al 1993 dello Stato di San Paolo. Con questa pubblicazione ha ottenuto il Premio Brasilia di letteratura nella categoria Reportages nel 2012 durante la I Biennale del Libro e della Letteratura. (Nella foto Raùl Capote, famoso agente dell'Intlligence cubana, intervenuto durante la presentazione) _

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